Evoluzione e rivoluzione
Di recente il mondo del bodybuilding ha mostrato notevole
interesse nei confronti dell’equilibrio metabolico acido – base
dell’organismo particolarmente per la sua influenza sulla
prestazione e sulla crescita muscolare. Molto si è scritto in
proposito e quasi sempre in termini sostanzialmente corretti.
Questo lavoro si propone una sintesi definitiva sulla questione
e come d’abitudine la risposta al problema. Da sempre i
bodybuilder, elìte del genere umano sono pionieri di
aspetti della salute che riguardano la totalità della
popolazione, addomesticata e imbastardita dalla Civiltà Agricola
e dalle sue innaturali - di conseguenza perverse - abitudini.
Come vedremo scientificamente dimostrato più avanti, la Dieta
Agricola universalmente diffusa e conosciuta con varie
denominazioni e sfumature, Western Diet, Dieta
Mediterranea e analoghe è oltretutto eccessivamente acida e
potenzialmente distruttiva per il nostro organismo. L’acidosi
metabolica debole ma cronica indotta è responsabile in modo
particolare dell’osteoporosi, quella degenerazione delle ossa
che dopo i 55 anni colpisce una donna su tre e un uomo su dieci.
Per non parlare di molte e altrettanto gravi conseguenze.
L’analisi che segue, ampia e documentata dimostra come il
ritorno all’alimentazione evolutiva – interrotta appena 12.000
anni fa dalla Rivoluzione Agricola – rappresenti la risposta
ideale non solo in termini di massa e potenza muscolare, ma
anche e soprattutto di salute. Indipendentemente come è ovvio
(ma pochi ancora lo realizzano) persino dall’età.
L’equilibrio metabolico acido-base
Tutti gli organismi viventi sono estremamente sensibili al
corretto rapporto tra acidi e basi. La regolazione del pH
all’interno e all’esterno della cellula è essenziale per i
processi enzimatici, per la struttura e la funzionalità delle
proteine, la permeabilità delle membrane cellulari, la
distribuzione degli elettroliti e l’integrità del tessuto
connettivo. I meccanismi di regolazione di cui l’organismo
dispone sono finemente predisposti. Antiacidi come il
bicarbonato e l’ammoniaca tamponano l’acidità fuori dalla
cellula mentre al suo interno l’equilibrio è garantito da
proteine e fosfati. Quando questi sistemi non sono più
sufficienti – nel breve periodo – interviene la ventilazione
polmonare con l’aumento del ritmo respiratorio in caso di
acidosi e col suo rallentamento nell’alcalosi. Poi si attivano
meccanismi renali che in caso di acidosi accelerano l’escrezione
degli acidi, recuperano il bicarbonato e producono più
ammoniaca. Ma sono soprattutto i minerali contenuti nelle ossa
ad essere metabolizzati per tamponare l’eccesso di acidi. Si
tratta di un processo reso cronico dalla Dieta Agricola che
inevitabilmente porta all’osteoporosi, ad una produzione
esasperata di glucorticoidi, influenza i livelli di leptina e la
secrezione del cortisolo.
Gli
effetti perversi dell’acidosi sono principalmente:
1.
perdita di tessuto osseo.
L’ipotesi avanzata nel 1968 da Wachman e Bernstein
è stata ampiamente confermata. Gli studi a lungo termine di
MacDonald e New confermano l’asserzione che in dieci anni si può
perdere fino al 15% del calcio delle ossa per tamponare la
leggera acidosi causata dalla dieta agricola. La formazione di
bicarbonato da frutta e verdura, il potassio
e gli altri sali che questi alimenti contengono sono essenziali
per l’equilibrio acido-base dell’organismo.
Viceversa il ruolo del cloruro di sodio detto anche sale da
cucina si conferma abitudine estremamente dannosa per la salute
delle ossa.
L’espansione di volume dei fluidi provocata dal sodio e
l’antagonismo calcio–sodio nel riassorbimento renale porta
all’escrezione di calcio. Formaggi e latticini oltre ad essere
acidi sono spesso pesantemente addizionati con sodio. Come i
bodybuilder ben sanno le proteine sono essenziali per la salute
e l’integrità delle ossa
e la loro acidità è facilmente bilanciata da frutta e verdure.
Lo conferma un editoriale di Susan Lahan-New
che sottolinea come i benefici di una dieta ricca di frutta e
verdure siano evidenti non solo riguardo a malattie
cardiovascolari e tumori dell’apparato digerente ma anche per
l’equilibrio acido-base dell’organismo e di conseguenza per la
prevenzione dell’osteoporosi. Si tratta in pratica del messaggio
più attuale della medicina ufficiale ben motivato e documentato.
2.
perdita di tessuto muscolare.
La lisi del tessuto muscolare è un tampone all’acidosi
metabolica. Il rilascio di aminoacidi nel sangue infatti
facilita la sintesi della glutammina che i reni useranno per
sintetizzare l’ammoniaca. Le molecole di ammoniaca accettano
spontaneamenti i protoni e sono espulse come ioni di ammonio,
mitigando l’acidosi. Con l’età e il conseguente declino delle
funzioni renali però l’anziano non riesce più ad espellere ioni
idrogeno e necessita ancora di più di frutta e verdura. Uno
studio
condotto su 384 soggetti di oltre 65 anni ha dimostrato come una
dieta alcalina abbia consentito un incremento del 3,6 % di
tessuto muscolare. D’altronde già il Protein Summit 2007,
organizzato dall’Università del Texas di Galveston aveva
sottolineato l’importanza fondamentale delle 2P, pesi e
proteine nella prevenzione della sarcopenia.
La capacità di costruire massa muscolare è analoga
indifferentemente dal sesso e dall’età,.
Inoltre Michael Gundill
ha ampiamente e sapientemente esposto come l’acidosi metabolica
influenzi negativamente la produzione ormonale, la riduzione
della sintesi proteica e della prestazione fisica.
Origine ed evoluzione della Dieta Agricola (Western Diet, Dieta
Mediterranea e analoghe): le conseguenze per la salute
Non si
comprende pienamente il problema senza rifarsi alla nostra
biologia evolutiva. Per fortuna oggi esiste la crescente
consapevolezza dei profondi cambiamenti portati dalla
Rivoluzione Agricola avvenuta alla fine del Pleistocene. Al di
là dei danni ambientali, umani e sociali che l’avvento della
civiltà ha prodotto le condizioni sanitarie della specie
sapiens sono da allora miseramente precipitate.
L’introduzione di alimenti non idonei alla nostra vera natura
oppure drasticamente modificati dalle tecnologie alimentari ha
prodotto oltre il 99% delle malattie con le quali
quotidianamente il genere umano si confronta dagli albori della
sua storia. Ad esempio attualmente negli Stati Uniti con una
popolazione di circa 300 milioni di persone:
·
il 65% degli over 20 è obeso o
in sovrappeso
·
64 milioni soffrono di malattie
cardiovascolari
·
50 milioni sono ipertesi
·
22 milioni soffrono di diabete adulto,
secondario
·
37 milioni presentano iperlipidemie (colesterolemia
superiore a 240 ml/dl)
In
Italia
abbiamo 5 milioni di obesi ( il 9,9% della popolazione)
distribuiti soprattutto nelle regioni del sud (ah, la famosa
Dieta Mediterranea!) con un costo sanitario di 8,3 miliardi di
euro.
Così è
sempre stato da 12.000 anni a questa parte e l’archeologia ce ne
dà conto. L’unica differenza era che non superando la durata
media della vita i 40 anni, si moriva prima che i danni più
evidenti si manifestassero. Oggi che l’età media nei paesi
industrializzati è 83 anni (non per salute migliore ma per
accanimento terapeutico) per 30 - 35 anni dobbiamo curare malati
cronici che in assenza dei presidi sanitari morirebbero a 40-50
anni esattamente come ai tempi degli Assiro Babilonesi. Punti
cruciali dell’alterato equilibrio nutrizionale portato dalla
Rivoluzione Agricoltura sono:
·
eccessivo carico glicemico che
comporta iperglicemia e iperinsulinemia croniche
·
eccesso di acidi grassi soprattutto di
omega 6
·
alterato rapporto tra i macronutrienti
(proteine, grassi zuccheri)
·
ridotta densità dei micronutrienti
(vitamine, minerali, enzimi)
·
alterato equilibrio acido – base
·
alterato rapporto sodio – potassio
·
ridotto contenuto di fibre
Cereali, latticini, zuccheri raffinati, cloruro di sodio, olii
idrogenati e alcolici costituiscono il 72% delle calorie fornite
dalla Dieta Agricola. Nessuno di questi alimenti era presente
nella dieta preistorica. L’industrializzazione del cibo dalla
produzione al consumo ha ulteriormente aggravato il problema. La
sedentarietà spesso chiamata in causa non è responsabile (atleta
o sedentario la differenza per la salute la fa esclusivamente il
nutrimento) e l’artificioso prolungamento della durata
dell’esistenza ha reso evidente e insostenibile il problema.
Tornando all’argomento del nostro lavoro vale la pena di
approfondire lo studio più volte citato di Sebastianche
sottolinea come l’alterato rapporto tra cibi precursori
rispettivamente di ioni idrogeno e ioni bicarbonati abbia
prodotto in tempi storici quell’acidosi lieve e cronica
responsabile dell’insorgenza di molte malattie. Il raffronto tra
la Dieta Evolutiva e la Dieta Agricola evidenzia un NEAP (Net
Endogenous Acid Production) che passa dal bilancio negativo
– 78 mEq a quello ampiamente positivo di 48 mEq. In sostanza il
passaggio da un’alimentazione ricca di carni magre da ruminanti
al pascolo e selvaggina, verdure a foglia larga, noci, tuberi,
radici e bacche ad una prevalenza di cereali, latticini, carne
industriale e legumi con scarsa presenza di frutta e verdure ha
reso troppo acida la nostra dieta.
Se
le proteine sono acide come funziona col bodybuilding?
Come si è visto sono alimenti acidi i cereali, la carne, i
latticini e i legumi. Dato che le necessità proteiche non solo
del bodybuilder ma di tutti gli umani sono imprescindibili, come
si giustifica? Ce lo dice la nostra stessa natura evolutiva,
siamo carnivori – frugivori come gli orsi e i cinghiali. Nella
preistoria l’elevata introduzione proteica era perfettamente
bilanciata da tuberi, foglie, bacche e radici. Vediamolo in
pratica in una basilare razione da bodybuilder, un pasto così
composto:
400 gr di carne bovina magra, scottata alla
piastra senza sale
BILANCIO ACIDO – BASE DELLA
RAZIONE EVO DIET DEL BODYBUILDER |
|
Alimento |
Quantità gr. |
mEq |
|
Carne rossa magra
|
400 |
31 |
|
Spinaci bolliti |
300 |
- 42 |
|
Olio d’oliva crudo |
30 |
/ |
Mela Golden |
200 |
- 4,4 |
BILANCIO TOTALE – 15,2 mEq |
300 gr di spinaci bolliti conditi con
30 gr di olio d’oliva crudo
1 mela golden da 200 gr
Il bilancio acido-base
complessivo risulta essere –15,2. Una razione quindi
straordinariamente nutriente, iperproteica con un surplus
alcalino che assicura anabolismo sicuro sia per il tessuto osseo
che per quello muscolare.
L’integrazione potrebbe aiutare?
Evidentemente se si vuole perseverare nella perversa Dieta
Agricola l’integrazione ha una sua precisa utilità: potassio,
calcio, glutammina
e bicarbonato possono tamponare l’acidosi metabolica ed aiutare
il bodybuilder a migliorare il suo sviluppo muscolare. Ma dal
momento che la Dieta Evolutiva elimina il problema perché ci
dobbiamo testardamente ostinare a ingurgitare spazzatura come lo
sono appunto cereali, legumi, latticini e sale che non solo non
ci servono ma che provocano il 99% delle malattie? Eliminata la
spazzatura il problema è risolto. L’integrazione non serve.
La
Evo Diet
Tutto quanto finora sottolineato si trova perfettamente
espresso nella Evo Diet che altro non è se non l’alimentazione
che i nostri progenitori hanno seguito per milioni di anni e
sulla quale il nostro DNA si è sviluppato. Ne ricordiamo
rapidamente le basi. Si tratta innanzitutto di un sistema
nutrizionale totalmente sintonico con le necessità
dell’organismo della specie homo come confermano le
ricerche più attuali. Negli ultimi dieci anni, la crescente
consapevolezza dei problemi provocati dall’eccessivo consumo di
zuccheri e l’incontenibile, epidemico sviluppo delle malattie
metaboliche ha reso popolari alcune diete basate sulla
restrizione dei carboidrati, riprendendo in pratica il lavoro
che come si è visto in precedenza
era già stato proposto da W. Harvey oltre un secolo fa.
A parte le diete più o meno folkloristiche, il problema
carboidrati è stato affrontato seriamente da diverse angolazioni
con risposte che vanno dalla loro totale eliminazione (dieta
Atkins) alla definizione di quote limitate e organizzate in
blocchi (dieta Zona). Nessuna di queste proposte – ad
eccezione della dieta Metabolica del Dott. Mauro Di
Pasquale – ha però affrontato il cardine della nutrizione, la
obbligatoria intermittenza o ciclicità. Persino il tentativo
più serio, documentato ed equilibrato, la Paleo-dieta del
Prof. Lorain Cordain
pioniere geniale degli studi sulla nutrizione evolutiva, non
affronta la struttura alimentare nel lungo periodo. La nostra
ricerca propone sei concetti basilari che dovrebbero orientare
la nutrizione più idonea all’essere umano:
1.
la dieta deve essere ciclica e intermittente,
variare cioè sia come quantità di energia introdotta che come
nutrienti in relazione alle diverse situazioni che la persona si
trova ad affrontare perché così è stato fin dalla notte dei
tempi e su questa alternanza si è sviluppato il nostro
metabolismo. Le conseguenze disastrose della cronicità e
inadeguatezza alimentare riempiono un libro,
La Dolce
Catastrofe
di imminente pubblicazione. E’ il cronico ed elevato apporto di
zuccheri a consentire la piena attuazione della reazione del
Maillard e di conseguenza la formazione dei suoi composti
irreversibili, gli AGEs, che per realizzarsi richiedono
addirittura settimane se non mesi di cronica iperglicemia.
Inoltre per prova provata il lavoro fisico intenso così come
quello intellettuale molto impegnativo esigono livelli elevati
di testosterone garantiti solo da un apporto modesto di proteine
che viceversa servono in grande quantità nel momento del
recupero e della rigenerazione. La stessa - supposta ma non
provata - pericolosità della carne (ferro
eme, funzione renale, ipercortisolemia)
viene a cadere se l’introduzione è intermittente. I grassi
saturi delle uova sono indispensabili nelle fasi di intensa
attività e i polinsaturi del pesce, dei bovini da pascolo e
dell’olio d’oliva lo sono nei momenti di accumulo delle riserve
glicidiche e aminoacidiche. L’abbondanza di fibre rende
indisponibile il testosterone ma è fondamentale quando si mangia
molta carne. Anche nei riguardi della dieta caloricamente
ristretta – che come è stato indubbiamente dimostrato favorisce
un prolungamento della vita, ma al tempo stesso presenta non
pochi inconvenienti in primo luogo il rallentamento del
metabolismo, la riduzione della libido e la sarcopenia – le
ricerche più recenti evidenziano una immutata efficacia se si
rende tale riduzione non più cronica ma intermittente.
2.
cereali e legumi devono essere completamente
eliminati
per i motivi che sono approfonditamente spiegati
nel volume cui si accennava. L’obiezione che piccole quantità di
questi cibi potrebbero comunque essere tollerate cade se si
considera che: a) resta comunque alterato il senso fame –
sazietà, b) si creano comunque problemi all’apparato
digerente dalla carie all’esofagite e giù, giù fino alle
emorroidi,
c) portano sempre e comunque il loro carico di glutine
(insulto ai villi intestinali, celiachia, diabete giovanile),
d) creano dipendenza da esorfine. Dal momento che
questi cibi non solo non ci servono, ma anzi sono dannosi,
perché mantenerli?
3.
razionalmente articolata nel corso della giornata
in relazione ai picchi ormonali, più grassi e
zuccheri al mattino per il testosterone, più zuccheri a metà
giornata con lo zenit insulinico, più proteine alla sera
per il GH notturno. Questi ritmi ormonali non sono casuali e
costituiscono il risultato di attività e nutrizione ancestrali.
4.
ricca di proteine animali da fonti magre
indispensabile apporto di amino acidi e grassi
essenziali per il nostro patrimonio strutturale e per il sistema
immunitario. La carne ci è indispensabile anche per la sua
ricchezza di sali, vitamine, enzimi che sono irrinunciabili per
l’organismo del sapiens (ferro eme, zinco,
vitamina B12, ecc..)
5.
moderata di carboidrati e grassi
come lo è stata per milioni anni. Per gli
zuccheri l’attenzione non deve porsi sulla loro tipologia e
sull’indice glicemico soltanto bensì sulla loro quantità, il
carico glicemico che nel caso superi limiti precisi e
modesti, il nostro organismo non è in grado di gestire. Non
importa in quanto tempo gli zuccheri passano nel sangue, 10
secondi oppure 3 ore, importa quanti ne arrivano tutti insieme e
quanti l’organismo riesce a utilizzare correttamente senza che
si instauri iperglicemia e resistenza all’insulina. Una
particolare tipologia di zucchero richiede poi particolare
attenzione, ed è il fruttosio che si è visto creare molti più
danni metabolici del glucosio stesso.
6.
costituita da tutti quegli alimenti che si
possono consumare crudi,
gli unici idonei al nostro metabolismo, comunque
da cucinare con estrema semplicità.
Evo Diet e ciclo
H-PO
IL RITMO – E LA SALUTE
- RITROVATI |
Attività |
Giorni di lavoro
intellettuale impegnativo
o di allenamento |
Giorni di riposo o di
esercizio cardiovascolare |
Pasti |
1.
uova intere,
frutta
2.
frutta
3.
poca carne
rossa, patate, olio d’oliva
4.
nocciole
5.
pesce,
verdura, olio d’oliva |
1.
yogurt intero,
frutta
2.
carne rossa e
verdure abbondanti, olio d’oliva
3.
carne bianca e
verdure abbondanti, olio d’oliva, vino rosso
|
Uno
dei principi fondamentali della Evo Diet è quello della
ciclicità. La nutrizione preistorica dipendeva unicamente da ciò
che offriva l’ambiente e ovviamente non sempre si poteva godere
dei benefici della caccia. Questo principio lo si vede applicato
puntualmente anche nell’ambito della preparazione culturistica.
L’allenamento contro resistenza per rigore, intensità,
metabolismi energetici e neuromuscolari coinvolti è paragonabile
agli episodi di caccia preistorici. Richiede elevati livelli di
testosterone e cortisolo – gli ormoni che mettono a disposizione
energia fisica e nervosa - resi possibili da introduzione
calorica e proteica limitata, presenza importante di zuccheri e
grassi saturi con scarsità di fibre. Non a caso erano proprio
uova, larve, miele, radici, bacche quello che potevano mangiare
i nostri preistorici antenati durante le battute di caccia.
Insulina, GH, IGF-1 – gli ormoni che depositano l’energia -
devono rimanere a livelli minimi per non ostacolare la
produzione dello steroide. Viceversa una volta catturata la
preda l’abbondanza proteica favorisce l’incremento proprio degli
ormoni anabolici e di deposito energetico, mentre foglie,
radici, tuberi facilitano la digestione e l’assimilazione degli
aminoacidi.
I
bodybuilders, elìte del genere umano sono ancora una
volta pionieri di un profondo rinnovamento. Le basi della nostra
attività, pesi e proteine, fanno del nostro stile di vita – in
assoluta aderenza alla biologia evolutiva – il modo più naturale
e più sano che la specie sapiens ha ideato già 4 - 5.000
anni fa agli albori della artificiosa e artificiale Civiltà
Agricola, per vivere in armonia con se stessa e con l’ambiente.
GC
|